Il tradimento coniugale è una delle principali cause delle crisi di coppia che spesso sfociano in separazioni, anche se è bene precisare che talvolta la relazione extraconiugale è solo l’epilogo di un rapporto logoro che si trascinava da diverso tempo.
Vediamo allora di capire insieme dal punto di vista legale se il tradimento coniugale è reato, quali sono le sue conseguenze e quando il coniuge che lo subisce ha diritto ad un risarcimento del danno.
TRADIMENTO CONIUGALE LEGGE
È bene precisare che la branca del diritto di famiglia che si occupa del tradimento è ormai in continua evoluzione e numerosi sono i cambiamenti e le novità in merito alla tematica del risarcimento danni richiesto a seguito di una infedeltà.
L’infedeltà coniugale non rappresenta più un reato, con le due sentenze della Corte Costituzionale (n.126/1968 e n.147/1969) che hanno dichiarato illegittimi gli articoli 559 e 560 del Codice Penale, ma rappresenta un fatto di elevata rilevanza sul piano giuridico.
La giurisprudenza attuale, infatti, continua a dare molta rilevanza al dovere di fedeltà coniugale inteso come lealtà e impegno reciproco dei due coniugi di non tradire la fiducia dell’altro.
Per questo, come da definizione dell’articolo 151 del C.C. al comma due, l’infedeltà coniugale è una delle cause per cui il coniuge tradito può richiedere l’addebito della separazione all’altro coniuge per via del suo “comportamento contrario ai doveri che derivano dal matrimonio”.
RISARCIMENTO DANNI TRADIMENTO CONIUGALE
Il tradimento non provoca l’automatico diritto al risarcimento del danno, anche perchè non sempre è la vera causa della separazione fra i due coniugi, ma in alcuni casi il giudice può riconoscere il diritto al risarcimento del danno quando il coniuge tradito subisce un turbamento psicologico, con danni di tipo morale o la lesione della reputazione della vittima.
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